La sacralità dell'Olio

IL MITO DELLA SULAMMITA

Estratto dalle drupe dell'Olea Europea, la sua origine è antichissima; sin da quando comparse nel bacino del mediterraneo il suo culto fu consacrato da tutte le religioni come simbolo di pace, fecondità e purificazione.

Conosciuto già dagli Assiri e dai Babilonesi, per gli Egizi fu introdotto come dono della dea Iside.

Ai tempi di Atene il seme dell'ulivo veniva conservato gelosamente nell'Acropoli. Una leggenda antica narrava che, da un seme di olivo raccolto da Ercole ai confini del mondo, nacque il bosco sacro a Zeus, dalle cui fronde venivano intrecciate corone che, insieme ad un'ampolla d'olio, venivano date in dono ai vincitori dei giochi olimpici.

Anche i Romani intrecciavano rami d'olivo per farne serti, come quelli d'alloro, con cui premiare i cittadini più meritevoli. L'olio veniva utilizzato dai Romani anche in occasione dei matrimoni per ungere gli stipiti delle porte. Questa funzione sacrale ha lasciato le sue tracce nella religione cristiana: l'olio viene impiegato nella impartizione di alcuni sacramenti, nell'ordinazione sacerdotale e nella consacrazione delle chiese.

L'ulivo è evocato tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Testamento per simboleggiare la pace tra Dio e l'uomo. La colomba mandata da Noè dall'arca per sapere se le acque del diluvio universale si stavano ritirando, ritorna portano un ramoscello d'ulivo.

Nel culto Cristiano l'ulivo è considerato un segno di augurio e di pace. I primi battesimi cristiani erano vere e proprie unzioni d'olio pratica poi ripresa dai re dei Franchi: Clodoveo è unto con l'olio contenuto nella Santa Ampolla portata a Saint-Denis da una colomba.

La parola “Cristianesimo” deriva dal greco "Cristos" (unto) così come "Messia" deriva dall'ebraico "Mashiah" (messia, unto).

Gesù sfugge alla strage di Erode, celandosi in un fusto d'olivo, mentre medita e prega prima della sua passione nell'orto degli ulivi.

La stessa sacralità dell'olio si può ritrovare nei riti del nord Africa come anche nello Shintoismo giapponese.

Anche tradizioni pagane rievocano la sacralità dell'ulivo: gli antichi ambasciatori, quando recavano notizie di pace offrivano ramoscelli d'ulivo agli interlocutori.

Nella cultura popolare tale sacralità arriva a mutarsi in superstizione e presagio di sventure nel momento in cui per motivi vari, non dipendenti dalla persona, esso viene a cadere.

Alle porte del terzo millennio l'olio d'oliva costituisce un prodotto carico di misticismo e soprattutto un componente fondamentale della dieta mediterranea,di cui molti esperti attestano gli aspetti benefici per la salute. L'olio quindi è già di per se simbolo.

Il nostro olio è intitolato alla Sulammita.

Un'antica tradizione ebraica, ripresa dal Cantico dei Cantici (7,1-10), narra della Sulammita, donna dalle rare virtù sposa di Salomone, il suo nome si traduce con “Pace, Benessere e Perfezione” così come l'ulivo che è da sempre simbolo di “Pace” e il suo olio Extravergine “Perfetto” apporta “Benessere” nutrizionale.